La riforma dei campionati incombe anche sulla Serie C Gold, per la quale si staglia all’orizzonte l’ultima edizione della sua breve esistenza. Nato nel 2016 a livello nazionale e disputato per la prima volta nelle Marche nel 2018, il massimo campionato regionale andrà infatti in pensione alla fine della stagione attuale, smembrato tra il nascente Interregionale e una C unica nella quale convoglierà la bassa C Gold e l’alta C Silver.
La formula, che porterà tra le tre e le cinque squadre nel neonato campionato di quarto livello, ha spinto tante squadre a investire rendendo il prossimo torneo, di nuovo composto tra 10 marchigiane e 4 umbre, forse ancora più insidioso rispetto alla stagione scorsa. Ben 12 squadre su 14, infatti, accedono ai playoff, che vedranno semifinali e finali per determinare le tre squadre che finiranno in Interregionale. Ma ci saranno anche spareggi tra le tre finaliste perdenti per determinare l’ordine di ripescaggio in caso ci siano posti vacanti. Tutte le altre finiranno nella nuova Serie C unica.
Anche quest’anno abbiamo provato a fare ordine in un torneo che sta a metà strada tra amatorialità e professionismo, impreziosito dal massiccio utilizzo degli stranieri, a partire dal grande ritorno in massa degli argentini, un po’ come a inizio nuovo millennio. Ci sarà da divertirsi…
(Nota metodologica: in maiuscolo i nuovi arrivi, in minuscolo i giocatori confermati)
14. INFOSERVICE SAN BENEDETTO
Quintetto: MITTICA, ROTA, VERONESI, CALOIA, LLUKACEJ.
Panchina: SCARPONE, Obletter, Tongue, Maiorana, Acciarri.
Allenatore: ALESSANDRO RONCAROLO
Mezza rivoluzione in casa Samb dopo la rocambolesca stagione passata, culminata con la salvezza in extremis su Falconara. Una vera rifondazione, che ha visto andarsene quasi tutti i protagonisti principali della passata stagione, compresi i giovani più promettenti come Riccardo Merlini (salito a Montegranaro) e Francesco Di Paolo (emigrato in Lombardia a Mortara). Restano Mandel Tongue, giunto nel finale della scorsa stagione da Osimo, Lucio Obletter, tiratore micidiale che darà imprevedibilità uscendo dalla panchina, e il neo capitano Riccardo Acciarri ma il resto è tutto da decifrare. Il tandem che dovrà fare pentole e coperchi è composto dal play Lorenzo Mittica, classe 2001 proveniente dalla C Silver piemontese di Langhe Roero, e dalla guardia Leonardo Rota, classe 2003 scuola Tortona. Dalla Fabriano dell’amico Daniele Aniello ecco arrivare Marco Caloia per rimpolpare il reparto lunghi, mentre l’esterno spagnolo Jaime Fernandez, anche lui visto a Fabriano in D nella passata stagione, ha lasciato la squadra dopo solo un paio di settimane. A rimpiazzarlo in extremis ecco da Giulianova il classe 2004 Stefano Scarpone e l’ala classe 2002 da Varese Edoardo Veronesi, che ha fatto vedere buoni lampi in preseason, mentre in mezzo all’area ecco l’albanese di scuola Roseto Xhenit Llukacej, classe 2001 che viene da una stagione da comprimario in C Gold siciliana a Messina e che dovrà fare da boa di centro area al duo Caloia-Acciarri. Il tutto è nelle mani di coach Alessandro Roncarolo, anch’egli praticamente esordiente a questo livello. Parte come la più debole del lotto, ma lo era anche un anno fa…
13. WISPONE JESI
Quintetto: Cognigni, ANIBALDI, FRACASSO, TARTAGLIA, FIGUERAS.
Panchina: Angeletti, TERENZI, PAOLETTI, FORMISANO, BUSCARINI.
Allenatore: ANDREA MASINI
Cambia la guida tecnica, cambiano gran parte degli interpreti, non la filosofia: una squadra composta quasi interamente da ventenni da lanciare nel basket senior. La chiamata di Senigallia ha costretto coach Paolo Filippetti a salutare casa Taurus, che aveva contribuito a creare in maniera importantissima, e con lui è andato anche Matteo Cerruti. Ma niente panico: in panca una scelta decisamente fuori dagli schemi come il ritorno al ruolo di coach di Andrea Masini dopo due anni non esattamente esaltanti nel ruolo di ds della Sutor Montegranaro. In campo gli unici due confermati sono i due playmaker: Tommaso Cognigni, uno degli artefici della salvezza della scorsa stagione quando arrivò in corsa da Civitanova, e il suo backup Alberto Angeletti. La firma che ha fatto più rumore è stata certamente quella di Edoardo Anibaldi, accantonato forse un po’ frettolosamente da coach Piero Coen nella sua Ancona e che nella vicina Jesi cerca spazio per esplodere definitivamente. Il reparto esterno è però zeppo di giocatori di ottimo potenziale: dall’ala da Nardò Diego Fracasso (12,6 punti nella C Silver pugliese lo scorso anno) all’ex Senigallia Davide Terenzi, che ha avuto spazi anche inaspettati in B nella passata annata, passando per il dorico Andrea Paoletti, appena 17enne ma dal grandissimo talento. Sotto canestro manca tonnellaggio ma agilità e qualità non mancano con il duo senigalliese Gioele Figueras-Diego Formisano, che avrà una spalla solida in Mario Tartaglia, in arrivo dalla C Gold pugliese e che sarà il veterano del gruppo con i suoi 24 anni. Evitare gli ultimi due posti non sarà per nulla semplice, ma guai a prenderli sottogamba.
12. ROBUR OSIMO
Quintetto: BUGIONOVO, RODRIGUEZ SUPPI, Dubois, Cardellini, MISOLIC.
Panchina: DUNAI ZOTENY, ODIGIE, TOIA, MWANA NZITA, David.
Allenatore: GERMAN SCIUTTO.
Un luglio in totale silenzio, un agosto tra annunci di retromarce, sagre di paese e polemiche con l’amministrazione comunale. È stata la solita estate rovente in quel di Osimo. Se sarà davvero l’ultima stagione a livello senior, in mancanza dell’ingresso di soci forti nel club, lo scopriremo solo vivendo, ma intanto la squadra per la stagione alle porte c’è, seppur con tante incognite. Incognite che partono dalla panchina di coach German Sciutto, da anni vociferato come pronto a tornare ad Osimo nelle vesti di allenatore dopo esserne stato giocatore e finalmente posto alla guida della macchina roburina. I “senatori” Giacomo David e Giacomo Cardellini sono sempre al loro posto, a regolamentare il traffico è tornato Michele Bugionovo, metronomo con pochi eguali nella categoria che è reduce dal campionato vinto numero 5 in carriera in quel di Matelica, mentre a completare un pacchetto esterni potenzialmente di altissimo livello è arrivato (anche lui dall’Argentina) Juani Rodriguez Suppi, guardia classe ’91 proveniente dalla Serie A del suo paese (8,4 punti a partita per l’Atletico Argentino de Junin). Il “potenzialmente” è legato all’affaire Gianni Dubois: il talentone argentino vuole tornare al PalaBellini, ma ci sarebbero problemi legati alla questione voli per cui la sua posizione è al momento congelata. Il dettaglio non è di poco conto: senza di quello che è uno dei 2-3 giocatori top del torneo, è chiaro che la pericolosità offensiva dei senza testa crolli vertiginosamente. Il resto del gruppo è rimasto avvolto nella nebbia fino alla prima uscita ufficiale, la finale di Coppa Italia (prima competizione della storia a venire ultimata nella stagione successiva a quella in cui è iniziata, ma questa è un’altra storia) contro Foligno ed ecco la classica infornata di stranieri: interessante la presa del prodotto del vivaio jesino Noah Mwana Nzita, che torna nelle Marche dopo qualche anno a farsi le ossa in C tra Campania e Sicilia e del “fratello d’arte” Ljubomir Misolic, fratello di quel Bozo intravisto un paio di stagioni fa a Fabriano e di recente in C Gold al nord con discreti numeri. Un rebus tutto da decifrare, in primis per l’ambiente roburino stesso.
11. E3ENERGY TODI
Quintetto: Simoni, CIPRIANI, ONWUDIWE, BERGAMO, POLEKAUSKAS.
Panchina: Karapetrovic, SCOCCIANTI, BARTOCCINI, Chinea, Oboichuk.
Allenatore: Leonardo Olivieri.
Grandi novità nell’estate tuderte. La squadra di coach Olivieri ha cambiato volto rispetto alla scorsa stagione, mantenendo al timone del quintetto Alessandro Simoni e cambiando praticamente tutto il resto. Via per impegni personali le due bocche da fuoco Trastulli e Marzullo, al loro posto spazio a uno dei volti emergenti dello scorso campionato, il cecchino classe 2001 ex San Benedetto Marco Cipriani e l’oggetto misterioso Victor Onwudiwe, 3-4 nigeriano classe 1999 proveniente dalle minors tedesche. Sotto canestro una coppia di grande affidabilità: da Chieti ecco Simone Bergamo, mentre da Valdiceppo arriva il lungagnone lituano Lukas Polekauskas. Dietro, al solito, tanti giovani da lanciare. Confermati il prodotto di casa Nicola Chinea, il giovanissimo play serbo Konstantin Karapetrovic e il lungo ucraino Nikita Oboichuk, a dare sostanza ecco l’interessante guardia classe 2004 Jacopo Scoccianti, prodotto della cantera Stella Azzurra Roma, e un gradito ritorno come Sebastiano Bartoccini, che torna alla E3Energy dopo qualche stagione in Promozione. A completare la rotazione tanti giovani pescati in giro per l’Europa, seguendo la linea già tracciata da qualche anno e che quest’anno ha fatto da trampolino per spiccare il volo a Denis Badalau, acquistato nientemeno che dall’Olimpia Milano. Quintetto fisico e affidabile ma forse non così ben amalgamato, poi tante scommesse dalla panchina: intanto pensiamo ad entrare nei playoff, poi si vedrà.
10. SUTOR MONTEGRANARO
Quintetto: MIGLIORELLI, LUPETTI, RUPIL, FALZON, FACCIOLA’.
Panchina: TEIRUMNIEKIS, MORDINI, Mariani, MERLINI, Barbante.
Allenatore: VINCENZO PATRIZIO
A un certo punto era sembrata addirittura sul punto di non ripartire o di farlo con i soli giovani di casa. Ma alla fine la Sutor Montegranaro ha invece assemblato un roster di tutto rispetto per provare a stare dentro i playoff, non un qualcosa che accende i cuori del tifo veregrense ma questo passa il convento in tempi di vacche magre. Coach Vincenzo Patrizio (giustiziere dei gialloblu negli scorsi playout di Serie B, quando guidava i Tigers Cesena) avrà a disposizione un quintetto di ottimo livello. Prima chance da titolare in C Gold per Riccardo Migliorelli, dopo la comunque buona stagione in quel di Osimo, ma al suo fianco c’è un graditissimo ritorno come quello di Riccardo Lupetti, fresco di campionato di C Silver vinto a Porto Recanati. Nei due ruoli di ala due stranieri affidabili come l’ex Vasto Sergio Rupil e l’americano-maltese Tevin Falzon, reduce dal campionato vinto con la Halley Matelica, mentre il pivot è Michael Facciolà, visto due anni fa a Porto San Giorgio e reduce da una solida stagione in C Gold toscana a Montevarchi. Dietro, insieme a un’altra certezza come il tiratore da Valmontone Matteo Mordini, tanti giovani in rampa di lancio: dal talentuosissimo lungo ex San Benedetto Riccardo Merlini al play lettone transitato da Capo d’Orlando Rihards Teirumniekis, fino ad arrivare ai promettenti ragazzi dell’Under 19 veregrense, tra i quali spicca il fratello d’arte Matteo Barbante. Panchina tutta da testare per competere ad alto livello, ma se i giovanissimi tengono il campo può essere la scheggia impazzita del girone.
9. LUCKY WIND FOLIGNO
Quintetto: Mariotti, TOSTI, Cimarelli, Gandolfo, GARCIA.
Panchina: METALLA, Pandolfi, Guerrini, Contardi, FINAURO, Donati.
Allenatore: Paolo Pierotti
Fare meglio della deludente stagione passata non dovrebbe essere un problema per la Lucky Wind Foligno. L’inatteso playout a cui è stata costretta la squadra di coach Paolo Pierotti è ormai archiviato, cancellato dalla soddisfazione della Coppa Italia vinta contro Osimo la scorsa settimana: ora si guarda avanti per provare a stare nella lotta per un posto al sole. Le partenze della star brasiliana Felipe Ribeiro e soprattutto quella di “Jondi” Rath in direzione Valdiceppo sono stati colpi duri, serviva una scossa per gasare l’ambiente. E così la società prima ha pescato in C Gold lombarda, a Mortara, il pivot argentino Federico Garcia (12,6 punti e 10 rimbalzi a partita), ma soprattutto ha scatenato l’hype della folla umbra riportando a casa “Jack” Tosti, fresco di campionato vinto in canotta Matelica. Così facendo, però, cambia l’assetto del quintetto gialloblu, con Luca Mariotti che tornerà a coprire il ruolo di play che fu di Rath e Tosti con libertà di uccidere con la sua imprevedibilità. Rimasto l’altro argentino, l’ala longilinea Santiago Gandolfo, e gli affidabili Devis Cimarelli, Elias Donati e Luca Guerrini, allungheranno le rotazioni il play ex Assisi Albi Metalla e l’ala Lorenzo Finauro, altro ritorno a casa dopo qualche stagione nelle serie minori a Spello. Posizionarla così in basso nel ranking, nonostante le armi per fare bene/benissimo ci siano tutte, è segno di quanto questo campionato sia competitivo quest’anno.
https://www.facebook.com/ubsfoligno/videos/445581004149400
[Hype per il ritorno a casa di Jack Tosti be like…]
8. VIRTUS ASSISI
Quintetto: Alessandri, Santantonio, Meccoli, M. Provvidenza, Peychinov.
Panchina: Landrini, T. Capezzali, G. PROVVIDENZA, G. Capezzali, Iovene, CIANCABILLA.
Allenatore: Gianmarco Piazza.
Un’Assisi praticamente invariata quella che torna ai nastri di partenza del campionato umbro-marchigiano. Il team di coach Gianmarco Piazza cambia il minimo indispensabile per provare a stare nuovamente dentro i playoff e guardare col naso all’insù. Se il quintetto non dovrebbe presentare novità, con l’unica incognita legata alle condizioni fisiche del talento numero uno della squadra, Filippo Alessandri (già pimpante nelle prime uscite prestagionali), e poi le certezze Francesco Santantonio e Filippo Meccoli sugli esterni e Marco Provvidenza e Angel Peychinov sotto le plance, un paio di novità le si troveranno in panchina. Guido Provvidenza torna vicino casa dopo qualche stagione a girovagare per l’Italia e offre una certezza in più tra gli esterni, mentre il giovanissimo Lorenzo Ciancabilla da Valdiceppo darà qualche minuto di fiato ai lunghi, provando a dimostrare di essere pronto a dare un contributo. Certo, i propositi di diventare un faro del basket umbro sembrano ormai accantonati, ma questa Assisi resta una solida realtà di categoria, con la quale fare i conti soprattutto nelle gare all’ombra di Santa Maria degli Angeli.
7. G. CONTRACT MONTEMARCIANO
Quintetto: F. Savelli, Pajola, Maggiotto, STANZANI, Curzi.
Panchina: BARTOLUCCI, E. Centanni, Tagnani, L. Savelli, Maiolatesi, LUINI.
Allenatore: Leonardo Castracani.
Matricola sì sulla carta, ma all’atto pratico la G Contract ha ben poco della squadra alla prima esperienza in C Gold. Certo, non siamo ai livelli dell’altra neopromossa, Porto Recanati, ma Montemarciano ha tutto per essere una delle mine vaganti del torneo. In primis, un roster a disposizione di coach Leonardo Castracani davvero sconfinato, con 11 giocatori veri pronti a scendere in campo. E poi il vantaggio di avere una squadra in larga parte confermata dalla bella cavalcata dell’anno passato. Praticamente invariato il reparto esterni, dove il trio Savelli-Pajola-Maggiotto non ha certo necessità di adattarsi alla categoria, con l’esperienza e la classe a disposizione. Dietro Centanni e Tagnani sono solide alternative e l’innesto dell’emergente Tommy Bartolucci porta estro e creatività alle spalle della regia illuminata di Federico Savelli. Le novità maggiori sono sotto canestro, dove effettivamente mancavano taglia e muscoli. Confermato Curzi e i “gregari” Luca Savelli e Maiolatesi, ecco che da Jesi è arrivato il sempre utile Alessandro Luini e poi il colpo di fine mercato, con l’innesto di Silvio Stanzani, pivot visto anche a Montegranaro, abituato a giocare ai piani superiori anche se non sempre continuo nel suo rendimento. Tante opzioni, un faro evidente in un giocatore potenzialmente fuori categoria come Andrea Maggiotto e il vantaggio di conoscersi già a memoria o quasi: squadre pericolosissima, soprattutto all’inizio della stagione.
6. SICOMA VALDICEPPO
Quintetto: RATH, Anastasi, Meschini, Ambrosino, REIMUNDO.
Panchina: Casuscelli, Rosini, Speziali, Rimolo, GIONANGELI, Orlandi.
Allenatore: Alessio Fioravanti.
Qualche defezione importante, ma anche un paio di innesti belli pesanti. La solita Valdiceppo fatta in casa o quasi, con un paio di stranieri a rimpolpare il reparto lunghi e via a dare l’assalto ai piani alti della classifica. È vero, qualche pezzo importante della rotazione hanno lasciato Ponte San Giovanni (Francesco Anastasi, sceso in C Silver, Filippo Taccucci ma soprattutto Riccardo Burini), ma l’ossatura del gruppo è rimasta la stessa nei suoi uomini chiave, ovvero le “anime” Edoardo Casuscelli, Umberto Meschini, Jacopo Anastasi, Filippo Speziali e Matteo Orlandi. Gli innesti, poi, sono stati più che mirati: il ritorno alla Sicoma di Rath alleggerisce il peso sulle spalle di Casuscelli aggiungendo fosforo e creatività, e poi sotto canestro al confermatissimo argentino Agustin Ambrosino, che ha ottimamente figurato nella stagione di esordio in Umbria, ecco affiancarsi quel Tomas Reimundo che altrettanto bene ha fatto ad Osimo e che avrà il compito di non far rimpiangere il totem lituano Lukas Polekauskas, emigrato a Todi nel domino degli stranieri tutto interno al torneo. Da non sottovalutare anche il ritorno di Giacomo Gionangeli, che porta solidità sotto le plance uscendo dalla panchina dopo l’esperienza ad Umbertide in C Silver. Talento, fisicità, profondità, struttura collaudata: il mix a disposizione di coach Alessio Fioravanti è molto intrigante, ci sarà da fare i conti anche con loro per la corsa all’Interregionale.
5. PORTO SANT’ELPIDIO BASKET
Quintetto: Faragalli, Fabi, Boffini, Morresi, Torresi.
Panchina: MERAGLIA, Sagripanti, Cappella, MARILUNGO, CIAMPAGLIA
Allenatore: Rossano Cappella.
Ripartire dalla super seconda parte della scorsa stagione per riaccendere l’entusiasmo della città. Porto Sant’Elpidio parte a fari spenti e senza particolare pressione, ma con tutte le carte in regola per dare fastidio a tutti. Se l’arrivo di Matteo Fabi in corsa a dare man forte al bomber Francesco Boffini aveva cambiato volto alla squadra lo scorso anno, quest’anno l’uomo in più si chiama Andrea Morresi: l’ala sangiorgese, out per infortunio per gran parte della stagione passata, rientra a pieno regime e sarà una pedina chiave anche a livello tattico. Perché il ritiro di Riccardo Di Angilla apre una voragine nel ruolo di 4 ed è chiaro che per riempirla serviranno sia i suoi minuti che quelli con il doppio lungo, con Diego Torresi affiancato al nuovo acquisto Alessandro Ciampaglia, fresco di promozione in B con Matelica e con ruolo tutt’altro che marginale. A Faragalli e Sagripanti spetterà il solito lavoro oscuro, mentre al figlio d’arte Mattia Cappella si chiederà di dare un contributo più solido e continuato per far rifiatare i big della squadra. Manca qualcosa a livello di profondità per stare tra le primissime, ma in gara secca la squadra di coach Rossano Cappella può far male a chiunque.
4. PISAURUM PESARO
Quintetto: CARDELLINI, Bianchi, BINI, Giunta, Vichi.
Panchina: Gnaccarini, Clementi, DEL PRETE, BELIGNI, KOMOLOV, Cecchini.
Allenatore: Maurizio Surico
In un post apparso e poi scomparso nel giro di poche ore dalla pagina Facebook della squadra, era apparsa una frase eloquente: “Cercando di dare fastidio alle prime quattro”. Diciamo che il nuovo Pisaurum ha tutto per starci anche dentro le prime quattro, giusto un passettino indietro rispetto alle “Big three” per nomi ma sicuramente con il plus di avere un coach più che navigato (Maurizio Surico, fresco del traguardo delle mille panchine in carriera) e un nucleo che ormai si conosce a memoria, partendo dal tris di lunghi Giunta-Vichi-Cecchini (rinforzato dal giovane e promettente Daniel Komolov), passando per l’intramontabile Marco Gnaccarini (che quest’anno partirà verosimilmente col ruolo di sesto uomo di lussissimo) e arrivando fino agli affidabili Bianchi e Clementi. Il mercato ha dato giusto quel quid in più a una squadra abbonata negli anni a fare la guastafeste alle spalle delle big: il ritorno di Giacomo Cardellini permetterà di gestire con più serenità gli acciacchi di “Gnacca”, l’innesto di Alessandro Bini porta estro e capacità realizzative importanti e poi c’è la scommessa Tommaso Beligni, che lascia Acqualagna per dimostrare di poter essere un fattore a questo livello dopo forse troppi anni a preferire l’aria da casa a mettersi in gioco ad alto livello. Squadra collaudata, profonda, senza prime donne ma con tanta qualità diffusa: non meravigliatevi di trovarla lassù tra le prime quando la cioccolata si farà densa.
3. VIRTUS CIVITANOVA
Quintetto: BAZANI, MONACELLI, CIARPELLA, Vallasciani, LANDONI.
Panchina: TYRTYSHNIK, Felicioni, Seri, Rosettani, Abbate.
Allenatore: Marco Schiavi.
V come Virtus, V come vendetta. La salvezza sfuggita all’ultimo spareggio ha lasciato l’amaro in bocca a Civitanova, ma per evitare un’altra stagione di patemi in Serie B, nonostante le buone possibilità di ripescaggio, si è optato per una C Gold con una chiara ambizione: vincere per lavare l’onta della retrocessione. Per farlo, il duo Pallotti-Tessitore ha assemblato una squadra con gerarchie ben precise. I riferimenti offensivi sono tre: sugli esterni il play argentino Franco Bazani (18 punti di media l’anno scorso a Mortara, in C Gold lombarda, dove è stato compagno di squadra del pivot di Foligno Garcia) e la guardia Daniele Monacelli, che ha fatto vedere i sorci verdi negli scorsi playoff a Matelica con la canotta di Isernia; sotto canestro la scommessa è l’altro argentino, Andres Landoni, rookie sui generis avendo 15 stagioni da professionista alle spalle in patria ma senza mai uscire dai confini nazionali. A completare il roster tanti giocatori che portano quantità, intelligenza tattica e solidità difensiva: i pretoriani Matteo Felicioni e Marco Vallasciani in primis, ma anche la sorpresa della scorsa stagione Nicola Rosettani e un Francesco Ciarpella che rientra vicino casa dopo una complicata annata in B a Ischia. E poi, saltato l’abboccamento con l’ex Ancona Veselin Gospodinov, mancherebbe ancora un pivot di scorta per dare sostanza a un reparto lunghi forse un po’ leggerino a livello di tonnellaggio. Lunga, dura e con il “plus” di un coach abituato a queste sfide come Marco Schiavi: la top 3 è l’obiettivo dichiarato.
2. BRAMANTE PESARO
Quintetto: Ferri, Giampaoli, CRESCENZI, Panzieri, Pipitone.
Panchina: Ricci, Fabbri, SABLICH, Centis, Stefani.
Allenatore: Massimiliano Nicolini
Sembrava tutto apparecchiato la scorsa stagione per il grande salto in Serie B. Una regular season praticamente senza sbavature aveva illuso la squadra di coach Nicolini, che però è scivolata su una formula che non l’ha aiutata di certo: quasi un mese di stop e poi l’ingresso nei playoff scarica, molle sulle gambe contro una squadra in palla come Chieti. I pesaresi ci riproveranno e per farlo hanno mantenuto lo zoccolo duro della scorsa stagione, ma anche un paio di importanti novità. Se n’è andato Cardellini, che evidentemente era di troppo in un reparto con già Michele Ferri e Matteo Ricci, che è stato rimpiazzato con il ritorno di Gabriele Crescenzi, giocatore che porta atletismo e tiro ma che ha meno bisogno della palla in mano per rendere. Ma soprattutto ha lasciato Giacomo Gurini, la cui scelta ha sì tolto quello che forse era il giocatore di maggior talento dell’intero campionato, ma che ha anche aiutato a sistemare tutti i tasselli del puzzle biancoblu. Senza di lui, infatti, si libera più spazio per l’ottimo Giovanni Centis del finale della scorsa stagione e per l’intrigante Pietro Sablich, giovane che si dividerà tra la Serie A e la C Gold e che ha già fatto vedere buone cose in C Silver in canotta Loreto. Squadra più fresca e ben assortita, seppur con meno talento complessivo: non farcela neanche stavolta sarebbe un delitto.
1. ATTILA JUNIOR PORTO RECANATI
Quintetto: F. Centanni, FRAGA, Redolf, Baldoni, GAMAZO.
Panchina: Ruggiero, Cingolani, Gurini, ALESSANDRONI, Mancini.
Allenatore: Nicola Scalabroni.
Un nucleo consolidatosi l’anno scorso nella cavalcata di puro dominio in C Silver, nucleo con giocatori che questa categoria la conoscono bene (Filippo Centanni, Andrea Gurini, Matteo Redolf, Lorenzo Baldoni) o che ha tutte le carte in regola per dominarla (Mario Mancini). Dentro una sicurezza come Francesco Alessandroni, importante anche tatticamente per la sua duttilità nei ruoli di ala, e due argentini descritti come autentici crack: l’esterno Lautaro Fraga ha fatto fuoco e fiamme nelle poche partite in cui è sceso in campo con la canotta di Tolentino nei mesi scorsi (27,3 punti di media in sette gare), mentre il lungo Joaquin Gamazo ha spadroneggiato in Serie A boliviana lo scorso anno (26,2 punti e 13,8 rimbalzi) ma prima aveva fatto fuoco e fiamme anche nella C Gold lombarda a Lumezzane (22,4 punti a gara nel biennio 2019-2021, con un campionato vinto in bacheca). Non manca nulla per centrare il bersaglio grosso per la squadra di coach Scalabroni, l’unico dubbio, a voler cercare il pelo nell’uovo, può esser la tenuta mentale di un gruppo e un ambiente abituati a dominare, a non perdere praticamente mai: come andrebbe se dovesse esserci un giro a vuoto che vada oltre la singola partita, cosa tutt’altro che impossibile in un campionato di questo livello? Se saprà superare anche questo scoglio, l’Attila Junior può diventare in fretta la macchina da guerra per eccellenza del torneo.
di Marco Pagliariccio
Bellissimo articolo.
Complimenti
Air Basket Termoli
Grazie mille