Guida ufficiosa al girone C di Serie B 2021/2022

“Girone di ferro”, “Una A2 senza stranieri”. Si è parlato molto in estate nel rinnovato girone C del campionato di Serie B, che ha mantenuto tra Marche e Abruzzo il suo zoccolo duro, perdendo però Veneto e Friuli e accogliendo Lazio e Romagna. La sostituzione ha portato, almeno sulla carta, un notevole upgrade del livello soprattutto nella parte medio-alta del power ranking estivo, visto che tre delle quattro big dichiarate del campionato vengono proprio dalle due regioni succitate.

L’inedito (quasi) derby di Rieti, la lunga rincorsa alla A2 di Rimini, una piazza che arde di passione come Roseto e poi mine vaganti, sorprese e pericolanti: proveremo a guidarvi nella scoperta della 16 squadre che duelleranno nel girone che ci riguarda più da vicino all’interno del terzo campionato nazionale. Enjoy!

P.S.: Più che un ranking, sarebbe stato corretto dividere le squadre per fasce. Fate riferimento alla griglia nella grafica di copertina per avere un’idea più giusta del nostro pensiero.

16. VIRTUS CIVITANOVA

Quintetto: Guerra (u), Felicioni, Riccio, Vallasciani, Musci.

Panchina: Cognigni (u), Montanari (u), Pedicone (u), Rosettani (u), Dessì.

Coach: Marco Schiavi (assistente Chiusi, B)

Com’è lontana la Virtus dei fratelli Amoroso e del compianto Attilio Pierini che mirava ai piani altissimi della classifica. Eppure è passato solo un anno e mezzo: prima la tragedia di Attilio, poi la dipartita di Valerio della scorsa estate, quindi quella di Ciccio un paio di mesi fa. Ma il vero problema è stato l’addio del main sponsor Rossella, che ha lasciato la dirigenza virtussina con un budget ridotto all’osso. Ne è uscita fuori una squadra giovanissima, con i due senatori Felicioni e Vallasciani chiamati a salire di livello per aiutare il leader offensivo designato, l’ex Avellino Gianpaolo Riccio, a non dover fare pentole e coperchi. In preseason è piaciuto molto Emanuele Musci, pivot tutto sostanza ripescato dalla C Gold, mentre il più giovane dei fratelli Guerra, Francesco, avrà l’arduo compito di far dimenticare Lorenzo Andreani con ingredienti tutti diversi e esperienza da raggranellare strada facendo. Il valore aggiunto è sicuramente in panchina, con il ritorno nelle Marche di coach Marco Schiavi dopo il campionato vinto da assistente a Chiusi: una sfida tutt’altro che agevole per il navigato tecnico di Porto San Giorgio.

Marco Schiavi, coach della Virtus Civitanova

15. SUTOR MONTEGRANARO

Quintetto: Galipò, Murabito,Masciarelli, Korsunov (u), Crespi.

Panchina: Angellotti (u), Alberti (u), Mariani (u), Barbante (u), Torrigiani (u).

Coach: Massimiliano Baldiraghi (free agent)

La retrocessione dello scorso giugno non ha abbattuto la società gialloblu, che ha chiesto e ottenuto il ripescaggio in B ma che andrà di nuovo a caccia di una salvezza sulla carta molto complicata. La squadra è ancora più giovane e soprattutto corta (almeno al momento di scrivere, visto che si parla da settimane di innesti) rispetto a quella che ha fallito l’obiettivo un anno fa e per la prima volta dalla sua (ri)nascita nel 2014 non avrà Marco Ciarpella a condurla in panchina. Il tecnico made di Montegranaro è emigrato a Fabriano per affiancare coach Pansa nel lancio della Janus in A2 e al suo posto è arrivato un veterano come Pat Baldiraghi. Il quintetto non sarebbe nemmeno male, con un giocatore che ha qualità e atletismo da livello superiore come Dario Masciarelli, una guardia con ottima mano come Marco Murabito e un pivot di stazza e sostanza come Riccardo Crespi. Ma il contorno è davvero ridotto all’osso, anche se tra i giocatori in uscita dalla panchina meglio tenere un occhio al lungo classe 2002 da Bassano Lorenzo Torrigiani. E poi ci sono la pressione di un ambiente spesso sull’orlo di una crisi di nervi, la nebulosa apparizione di una nuova associazione di imprese che sarebbero pronte a portare capitali freschi e il problema di dover iniziare il campionato a Porto San Giorgio per la mancata agibilità della Bombonera. Salvarsi sarebbe già un’impresa.

Dario Masciarelli, ala della Sutor Montegranaro

14. LUISS ROMA

Quintetto: Pasqualin,Barbon,Di Bonaventura, Jovovic, Converso.

Panchina: D’Argenzo (u),Zini (u), Di Francesco (u), Van Velsen (u), Tolino (u).

Coach: Andrea Paccariè (confermato).

Sempre molto scomodo posizionare così in basso una squadra come la Luiss Roma, composta interamente da ragazzi iscritti alla prestigiosa università capitolina e che giocoforza è spesso difficile inquadrare a inizio stagione, per poi venire fuori alla distanza grazie anche alla mano saggia di coach Andrea Paccariè. Le certezze sono i tre esterni del quintetto: Marco Pasqualin, play che dopo essere esploso da under a Crema ha ritrovato la sua dimensione a Roma; Cesare Barbon, tiratore micidiale (45% da 3 la scorsa stagione) reduce da un’annata a intermittenza a Padova; ma soprattutto Giorgio Di Bonaventura, attaccante e giocatore dagli istinti selvaggi ma che paga dazio per i suoi alti e bassi e un tiro piuttosto discutibile. Ma occhio anche a Matija Jovovic, perché l’ex Sutor è reduce da una stagione debordante in quel di Formia (14,7 punti a partita per l’ala scuola Latina), e al figlio d’arte Alessandro Van Velsen, figlio di quel Marco, pivot olandese, che a Varese ha trovato scudetto e famiglia. Salvezza prima di tutto e prima possibile per i romani.

Giorgio Di Bonaventura si è visto poco in preseason: avrà concluso i suoi impegni televisivi?

13. SINERMATIC OZZANO

Quintetto: Bonfiglio, Lasagni, Iattoni, Chiappelli, Klyuchnik.

Panchina: Barattini (u), Folli (u), Ceparano (u), Galletti (u), Misljenovic (u).

Coach: Giuliano Loperfido (San Lazzaro, giovanili). Posizionare così in basso una formazione solida e al contempo con giocatori di categoria come Ozzano è il segno più eloquente di quanto il girone C sia di alto livello quest’anno. La Sinermatic del recente passato ha sempre avuto il pregio di mostrare prima di tutto un ottimo gioco corale che poi sapeva esaltare le doti dei singoli, ma stavolta la struttura del roster, a partire dal neo coach Giuliano Loperfido, è profondamente rinnovata. Le chiavi della squadra saranno in mano a un Simone Bonfiglio cui non è riuscito il miracolo a Montegranaro ma che se è in giornata è ancora un fuciliere con pochi eguali nella categoria. L’atletismo e il tiro da fuori dell’ex Torrenova Simone Lasagni si incastrano perfettamente con il play bolognese ma anche con il talento del “figliol prodigo” Riccardo Iattoni. E poi sotto canestro ci sono due giocatori di grande temperamento come Gioacchino Chiappelli e Dimitri Klyuchnyk, mica semplice accostarsi nel pitturato. Le scommesse sono tutte in panchina, una panchina composta da soli giocatori under. Da tenere d’occhio soprattutto Alessandro Ceparano, ala classe 2001 già nel giro delle Nazionali giovanili che ha fatto vedere lampi intriganti in quel di Cecina. Se i ragazzi cresceranno in fretta allora la Sinermatic potrebbe togliersi più di qualche soddisfazione.

L’ex Sutor Simone Bonfiglio ridà la caccia alla salvezza con Ozzano

12. GIULIA BASKET GIULIANOVA

Quintetto: Caverni, Motta, Giacomelli, Di Carmine, Fattori.

Panchina: Scarponi (u), Buscaroli (u), Bischetti (u),Cianci (u), Nafea (u).

Coach: Massimiliano Domizioli (Macerata, giovanili).

Al solito, Giulianova tiene le carte coperte fino ad agosto, poi cala giù un paio d’assi che la trasformano da candidata al ruolo di Cenerentola a mina vagante che tutti vorrebbero evitare. È andata così anche questa estate e alla fine gli abruzzesi, piazzato in panchina un allenatore navigato come Massimiliano Domizioli, hanno assemblato un roster più che intrigante. Il quintetto in particolare è assolutamente da prime otto. Michele Caverni non viene dalla sua miglior stagione (ad Ancona) ma solo qualche anno fa vinceva il campionato con la maglia di Pescara; Matteo Motta e Oliver Giacomelli hanno talento, taglia fisica e lunga esperienza in Serie B; ma soprattutto sotto canestro ci sono due giocatori dalle mani di fata come Gianluca Di Carmine, l’unico confermato dalla scorsa stagione, e Giovanni Fattori, che torna in Abruzzo dopo gli anni dorati di Campli e Roseto. Dietro, però, c’è davvero poco: la combo ravennate Francesco Buscaroli e l’esterno dall’Eurobasket Roma Federico Bischetti dovranno crescere in fretta per dare fiato agli esterni, Luigi Cianci, già visto a Fabriano, dovrà portare l’energia e l’atletismo che Di Carmine e Fattori non possono avere. Squadra di grande talento ma poche rotazioni, tarata per il gioco a metà campo: potrebbe pagare dazio sul lungo periodo.

Gianluca Di Carmine, capitano e “pianista” della Giulia Basket Giulianova

11. GOLDENGAS SENIGALLIA

Quintetto: Giacomini, Giannini, Bedetti, Varaschin, Bedin.

Panchina: Calbini (u), Gnecchi, Terenzi (u), Figueras (u), Cicconi Massi.

Coach: Andrea Gabrielli (referente tecnico Trentino Alto Adige).

Estate di rinnovamento in casa Pallacanestro Senigallia, tra cambi in società (dopo un quarto di secolo Claudio Moroni ha lasciato la presidenza della società a Sonia Fileri), cambi in panchina (via Gaga Ruini, torna nelle Marche dopo una vita Andrea Gabrielli) e cambi in squadra (con l’addio della bandiera Mirco Pierantoni e di un pezzo pesante del recente passato di nome Giacomo Gurini). A fare da trait d’union l’ormai storico sponsor Goldengas sulla canotta e in campo gli unici due riconfermati: Marco Giacomini, che anno dopo anno si sta sempre più affermando come una certezza di questa categoria, e Filippo Cicconi Massi, cui si chiederà più continuità uscendo dalla panchina. Per il resto squadra nuova di zecca: un esterno con qualità e tendenza a metterla nelle fasi calde del match come l’ex Olginate Filippo Giannini avrà vicino un giocatore più di “quantità” come il riminese Luca Bedetti, mentre Lorenzo Varaschin e Alberto Bedin compongono un tandem di lunghi che combina fisicità e qualità di tutto rispetto. L’incognita è la tenuta della panchina: detto di Cicconi Massi, i biancorossi avranno bisogno di un contributo importante dei due figli d’arte, Lorenzo Calbini, play di scuola Vuelle Pesaro alla prima esperienza in B, e Francesco Gnecchi, tornato vicino casa (vive a Porto Recanati) per la sua prima stagione da senior dopo gli anni trascorsi tra Siena e Cecina. Squadra intrigante, che ha fatto rumore buttando fuori Rimini dalla Supercoppa e andrà a caccia di una salvezza con vista sui playoff.

Lorenzo Calbini, uno dei parecchi figli d’arte del girone

10. RENNOVA TERAMO

Quintetto: Bottioni, Cucco, Bertocco, Di Donato, Antonelli.

Panchina: Triassi (u),Bonci (u),Ticic (u), Di Febo (u), Guilavogui (u).

Coach: Giorgio Salvemini (confermato).

Lo scotto dell’esordio nella categoria stava giocando un brutto scherzo lo scorso anno alla Rennova Teramo, che nonostante un roster ambizioso è finita a giocarsi la salvezza all’ultimo turno utile con la derelitta Montegranaro. La squadra del confermato coach Giorgio Salvemini stavolta vuole fare un passo in avanti e per farlo cambiato molto ma andando su nomi di sicuro affidamento. Il tecnico abruzzese ha pescato nella sua ex squadra, San Severo, il nuovo regista della squadra, Riccardo Bottioni, giocatore di grande fisicità e grandi istinti ma penalizzato da una mano da pivot, e l’ala Emidio Di Donato, undersized che però ha mano e tempismo al rimbalzo da top player. Confermato Cucco dopo l’ottimo playout disputato, a completare il quintetto sono arrivati quel Nicolò Bertocco che ha fatto fuoco e fiamme a Ozzano (con due partite sopra quota 30 punti, addirittura 39 nel match contro Firenze) e un pivot di classe cristallina come Riccardo Antonelli. Dietro, l’ex Bramante Alessandro Bonci, il tiratore Alberto Triassi e il solido Michel Guilavogui avranno un ruolo importantissimo: quello di dare equilibrio a una squadra costruita su diverse contraddizioni. Come far coesistere due registi, seppur molto diversi, come Bottioni e Cucco senza una vera guardia e due ali più a loro agio a giocare da 4 che da 3 (anche in questo caso, in maniera molto diversa uno dall’altro) come Bertocco e Di Donato? A Salvemini la matassa da sbrogliare.

Giorgio Salvemini, condottiero della Teramo a Spicchi

9. THE SUPPORTER JESI

Quintetto: Fabi, Magrini, Ferraro, Calvi (u), Gloria.

Panchina: Valentini, Ginesi (u), Fioravanti, Rizzitiello, Cocco (u).

Coach: Massimo Meneguzzo (free agent).

Dopo aver sorpreso tutti mettendo alle corde anche Rieti nei playoff, Jesi non ha potuto fare granché per trattenere in primis coach Marcello Ghizzinarsi, l’artefice del miracolo aurorino, e poi il pezzo pregiato del roster che rispondeva al nome di Noah Giacché. A sostituirli sono arrivati Massimo Meneguzzo, un veterano della categoria, e il suo “protetto” Matteo Fabi, che già aveva allenato a Lecco e che si è rimesso in pista nei mesi finali della scorsa stagione a Civitanova dopo mesi complicati sotto il profilo della salute. Sono rimasti Mattia Magrini, faro del team a livello offensivo, e Massimiliano Ferraro, che però nelle intenzioni dovrebbe andare maggiormente da 3 per lasciare spazio nel 4 all’emergente Giorgio Calvi e soprattutto al grande rientro di Nelson Rizzitiello, che dopo un anno ai box per un grave infortunio al ginocchio proverà ad essere di più di una semplice bandiera. Dalla panchina ci sarà di nuovo tanta gioventù, con Antonio Valentini e Daniele Cocco con un anno in più di rodaggio sulla groppa e un Matteo Fioravanti che porta energia e atletismo. Forse un po’ di qualità in meno ma la possibilità di schierare almeno nove giocatori quasi intercambiabili per una sorta di “platoon system” che, si spera, possa valere di nuovo una Top 8.

“L’ammiraglio” Nelson Rizzitiello non ha ammutinato la barca jesina

8. ANDREA COSTA IMOLA

Quintetto: Trapani, Corcelli, Carnovali, Trentin, Vigori.

Panchina: Fazzi (u), Calabrese (u), Wiltshire (u), Cusenza, Guidi (u).

Coach: Federico Grandi (Ozzano, B).

Il 5 agosto la Andrea Costa Imola non aveva ancora né un allenatore né alcun giocatore ufficializzato. Sembrava il preludio a un roster d’emergenza e una stagione assai tribolata. E invece i biancorossi, ripartiti da coach Federico Grandi (artefice delle ultime ottime annate di Ozzano), hanno assemblato una squadra di tutto rispetto. Emanuele Trapani in cabina di regia ormai è una certezza per la categoria, Tommaso Carnovali un fuciliere dall’arco che può spaccare ogni difesa e sotto canestro il roccioso Carlo Trentin e un Alessandro Vigori in cerca di rilancio dopo una stagione più in infermeria che in campo ma che ha tutto per essere un crack a questo livello fanno ben sperare. Dalla panchina, poi, si alzeranno l’ala Kevin Cusenza e l’esterno William Wiltshire, tornato in Emilia dopo un’esperienza con pochissimo spazio in quel di Teramo, senza dimenticare il promettente figlio d’arte Luca Fazzi, che ha fatto vedere ottime cose nel finale della passata stagione (vedi i 13 punti in gara 2 di playout contro Ozzano). Team che parte a fari spenti ma che può essere una delle sorprese della stagione, specie se il PalaRuggi potrà tornare ad essere fattore campo davvero determinante.

Il PalaRuggi dei tempi belli

7. TIGERS CESENA

Quintetto: Mascherpa, Moretti, Anumba, Genovese, Nwokoye.

Panchina: Gallizzi (u),Brighi, Bugatti, Arnaut (u), Ndour (u).

Coach: Davide Tassinari (confermato).

Dopo la finale del 2019, sono state due stagioni di passaggio per i Tigers, pronti a riprovare ad inserirsi nella lotta tra le big del girone. I romagnoli hanno costruito intorno a due certezze, arrivate in coppia da Reggio Calabria: Giulio Mascherpa, play-guardia di grande estro, totalmente diverso da un regista d’ordine come il Matteo Battisti degli ultimi anni, e Totò Genovese, ala anche lui dal grilletto facile. Il nazionale sanmarinese Gioele Moretti e Antonio Brighi portano pericolosità al tiro da fuori e l’ex Sutor Ezio Gallizzi fungerà da uomo di rottura dalla panchina, mentre Simon Anumba e Obinna Nwokoye mettono atletismo e fisicità con pochi eguali. E poi occhio a due pesche sotto traccia come l’ex Vigevano Fabio Bugatti e il pivottone René Ndour, uno dei migliori lunghi della C Gold toscana la scorsa stagione. Squadra profonda e di spessore quella in mano al confermato Davide Tassinari: playoff l’obiettivo dichiarato, poi chissà…

Salvatore Genovese, uno dei fari della nuova Cesena

6. REKICO FAENZA

Quintetto: Ballabio, Vico, Siberna, Morara, Poggi.

Panchina: Reale (u),Ferrari (u), Ugolini (u), Petrucci, Mazzagatti (u).

Coach: Alberto Serra (confermato).

Se fino alle Final Eight di Supercoppa la Rekico Faenza poteva essere una mina vagante un po’ lontana dai radar, chiaro che la vittoria del trofeo, battendo in finale la favoritissima Cividale, ha messo il mirino addosso anche alla formazione romagnola, che continua anno dopo anno un processo di crescita molto interessante. Chiaro che quando hai due esterni come Sebastian Vico e Giacomo Siberna siano loro due i leader designati della squadra, ma questa Faenza ha mostrato prima di tutto di essere un sistema che funziona già a meraviglia. La coppia composta dal razzente ex Stella Azzurra Thomas Reale e dal più solido Riccardo Ballabio dà certezze in cabina di regia, sotto canestro invece manca il totem vero e proprio ma c’è mobilità e pericolosità perimetrale con il cavallo di ritorno Marco Morara, l’ex promessa mantovana Giovanni Poggi, capitan Marco Petrucci e il talento sanmarinese Pietro Ugolini. Non chiamatela sorpresa se la vedrete lassù in alto tra le grandi del girone.

Intanto la Supercoppa è in bacheca…

5. LUCIANA MOSCONI ANCONA

Quintetto: Panzini, Centanni, Cacace, Giombini (u), Quarisa.

Panchina: Minoli, Anibaldi (u), Aguzzoli (u), Pozzetti, Gospodinov (u).

Coach: Piero Coen (Mestre, B).

Un cambio radicale, un taglio netto col passato per un progetto che abbracci per davvero la città. La Luciana Mosconi ha deciso di puntare forte sulla territorialità, sull’appartenenza dorica e per questo ha messo in atto un vero e proprio repulisti, che è partito dallo staff societario (nella stanza dei bottoni riecco Marcello Chiodoni al posto di Gianmaria Vacirca), è proseguito con la panchina (saluti a Stefano Rajola, dentro Piero Coen) e si è completato rivoltando la squadra come un calzino. Confermato capitan Simone Centanni e i giovani prodotti del settore giovanile già affacciatisi in prima squadra (Edoardo Anibaldi e Vesko Gospodinov), sono tornati all’ovile tutti i big anconetani che non si chiamino Polonara o Pajola: il Re Mida della Serie B Lorenzo Panzini per la cabina di regia, Simone Pozzetti per dare certezze sotto canestro e Yannick Giombini come scommessa da vincere per fare il salto di qualità. A completare il roster il pretoriano di Coen Andrea Quarisa, ormai praticamente un marchigiano acquisito, e poi l’ala multidimensionale Alberto Cacace, già con Panzini a Giulianova lo scorso anno, e Tommaso Minoli che dopo il campionato vinto a Chiusi sarà a fare da back-up per il tandem Panzini-Centanni, senza dimenticare il ritorno di un Thomas Aguzzoli sicuramente più pronto dal prestito di Montegranaro. Qualità, profondità e legame col territorio: se si allineano i pianeti…

Panzini già decisivo con la bomba della vittoria nel finale della gara di Supercoppa contro Senigallia, giusto per non perdere l’abitudine…

4. LIOFILCHEM ROSETO

Quintetto: Di Emidio, Pastore, Turel, Nikolic, Amoroso.

Panchina: Zampogna (u), Ruggiero, Mraovic (u), Serafini, Bassi (u).

Coach: Danilo Quaglia (assistente Forlì, A2).

Squadra che (quasi) vince non si tocca e allora l’anno 2 del nuovo progetto Roseto nasce in precisa continuità con la squadra che un anno fa si è fermata un passo dalla Serie A2. Sei giocatori su 10 sono quelli della scorsa stagione, il ritocco più importante è certamente l’innesto di un esterno “vero” come Mirco Turel a rimpiazzare un’ala poliedrica come Jacopo Lucarelli, ma occhio anche all’innesto di Alfonso Zampogna, grande sorpresa della bella stagione di Vicenza, che prenderà il posto di un Fabio Sebastianelli che aveva visto il campo solo a sprazzi. E poi ci sono sempre i grandi veterani che rispondono al nome di Valerio Amoroso e Antonio Ruggiero, un maestro del lavoro oscuro come Alberto Serafini, un play vero come Edoardo Di Emidio e un funambolo come Andrea Pastore che quando è in serata può fare davvero di tutto. Il tutto nelle mani di un coach esordiente come Danilo Quaglia, che torna nella sua Roseto dopo diversi anni ai piani superiori a farsi le ossa nel ruolo di assistente. La presenza delle corazzate che hanno speso montagne di soldi tiene i riflettori lontani, ma è chiaro che questa Liofilchem guardi alla vetta: senza ansie, ma non ci può nascondere.

Nonostante i 41 anni, Valerio Amoroso mangia ancora gli avversari come pasticcini

3. KIENERGIA RIETI

Quintetto: Antelli, Del Testa, Testa, Broglia, Tiberti.

Panchina: Franco (u),Timperi,Vujanac (u), Cortese (u), Papa.

Coach: Gabriele Ceccarelli (Santarcangelo, C Silver). I prossimi mesi, a Rieti, si preannunciano un pelino torridi, cestisticamente parlando. La retrocessione della Npc ha regalato alla città un derby impensabile solo un paio d’anni fa e sarà un derby di altissima quota perché entrambe le società non si sono certo tirate indietro sul mercato. La Npc è certamente quella che ha il minor assillo di vincere subito, ma ha allestito un roster che soprattutto nei senior è di primissimo ordine. Ritorna meritatamente in Serie B dopo il confino in C Silver coach Gabriele Ceccarelli e l’alchimista della promozione in A2 della Poderosa Montegranaro ha voluto proprio due ex veregrensi per il suo quintetto: il suo pretoriano Giorgio Broglia, talento celestiale zavorrato solo da un atletismo non più di prim’ordine (ma questo penseranno Edoardo Tiberti e Francesco Papa, due animali sotto quel punto di vista), e Filippo Testa, guardia che ha fisico e mani per essere un top della categoria. Intrigante la scelta di affidare la cabina di regia a un Michele Antelli un po’ disperso negli anni da under in A2, mentre un attaccante micidiale come l’ex Fabriano Maurizio Del Testa e l’esplosiva ala ex Ancona Marco Timperi completano un pacchetto senior di grande livello. I dolori sono tutti negli under, praticamente tutti alla prima esperienza a livello senior con necessità di dare minuti importanti in campo. Squadra che giocherà una pallacanestro frizzante, di corri e tira e grande pressione difensiva per colmare il gap con le due superbig. E provare a vincere il derby, ovviamente.

Sobri festeggiamenti nello spogliatoio della Kienergia dopo la vittoria contro la Real Sebastiani in Supercoppa

2. RIVIERA BANCA RIMINI

Quintetto: Tassinari, Saccaggi, Mladenov (u), Arrigoni, Rinaldi.

Panchina: Rivali, Scarponi (u), Bedetti, Fabiani (u), Masciadri.

Coach: Mattia Ferrari (Casale Monferrato, A2).

Ora basta progetti territoriali e altre amenità. Rimini vuole la A2, l’aveva voluta in estate anche cercando un titolo da acquistare e per provarci non ha badato a spese. In panchina ecco Mattia Ferrari, che scende in B a sette anni dalla sua ultima volta in cadetteria: nel 2014 vinse il campionato pilotando Legnano al piano superiore. Sotto canestro Tommy Rinaldi è ancora il faro, ma con vicino due veteranissimi come Marco Arrigoni e Stefano Masciadri la coperta è decisamente lunga. L’emergente Borislav Mladenov avrà licenza di uccidere nel ruolo di 3, avendo alle spalle una sicurezza come Francesco Bedetti, mentre nel ruolo di guarda arriva un giocatore extralusso per la B come Andrea Saccaggi, dietro il quale potrà maturare il promettentissimo classe 2004 Alessandro Scarponi, che ha già fatto vedere sprazzi di talento scintillante anche in C Silver (dove ha viaggiato a 16,5 di media: 17 anni, sottolineiamo). L’incognita paradossalmente è nel reparto potenzialmente migliore. Eugenio Rivali sarà nella fase calante della sua carriera, ma è un computer in campo che ogni allenatore vorrebbe avere. Il problema è la sua gestione nei mesi in cui sarà fuori causa Andrea Tassinari, scivolato sulla buccia di banana dell’antidoping alle finali nazionali 3×3 e che ne avrà per ancora un paio di mesi. Per ora la società ha scelto di non intervenire, ma la concorrenza è agguerritissima, per cui chissà…

“Se non vincete il campionato vi mandiamo a zappare nei camp.”. Preventivamente…

1. REAL SEBASTIANI RIETI

Quintetto: Stanic, Contento, Loschi, Ndoja, Ghersetti.

Panchina: Piazza, Traini, Piccin (u), Tchincharauli (u), Dieng (u), Chiumenti.

Coach: Alessandro Finelli (Scafati, A2).

Se lo scorso anno la nave Real Sebastiani Rieti sembrava una corazzata inaffondabile (e poi è affondata), stavolta i reatini hanno fatto ancora di più. Raramente nella Serie B delle ultime stagioni si è vista una squadra con tanti giocatori di questo livello, affidata a un coach da Serie A come Alex Finelli. Nicolas Stanic infortunato? Non c’è problema, alle spalle c’è Alessandro Piazza e Andrea Traini, lasciato a casa ma ancora sotto contratto dalla scorsa stagione, viene richiamato a tappare la falla. L’estro di Marco Contento fa il paio con il tiro da fuori micidiale di Federico Loschi, unico sopravvissuto della scorsa stagione oltre a Klaudio Ndoja, che quest’anno avrà vicino addirittura Mario Ghersetti e Alberto Chiumenti. Roba che mezza Serie A2 si sogna. Ma anche gli under sono di tutto rispetto. Il trevigiano Lorenzo Piccin ha già assaggiato anche la Serie A, il bergamasco Omar Dieng era una promessa a tal punto da finire per un anno nelle giovanili del Barcellona e il lunghissimo georgiano Roman Tchincharauli ha già alle spalle una esperienza preziosa con la canotta di Catanzaro. Sono tanti, sono grossi, sono talentuosi, sono allenati da un super coach: come faranno a non vincere? Il derby perso contro la Npc nel terzo turno di Supercoppa ha già fatto iniziare la fibrillazioni…

di Marco Pagliariccio